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Recensioni - Acidi e Basi

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Delrock

Acidi e basi
Casa discografica: Sony
Anno: 1995
Giudizio: 3 stelle (su 5)
Raccolta: No

Guidata dalla carismatica figura di Marco Morgan Castoldi, la band monzese esordisce con un album in cui sono evidentissime le influenze bowiane filtrate dalla new wave anni Ottanta. Chitarre ed elettronica costituiscono gli ingredienti base di una ricetta musicale che, nei successivi album, verrà modificata solo in minima parte. Davvero riuscita la cover di Here Is The House dei Depeche Mode, originariamente contenuta nell'album Black Celebration e qui liberamente tradotta in italiano e intitolata Complicità.




Rockit

Bluvertigo
Acidi e Basi
Le Cave Production / Sony BMG (1995)
di Francesco 'SouthMan' Lenti 05.09.1999

Sicuramente la maggior parte di voi avranno scoperto il gruppo di Morgan & co. attraverso l'ultimo album "Metallo non metallo" con i brani "Fuori dal tempo" e "Altre forme di vita", ma è interessante e fondamentale andare a scoprire la prima opera della trilogia chimica di cui tanto accenna Morgan. Questo "Acidi e Basi" nasce dopo anni e anni di duro lavoro e ricercatezza dei suoni, che s'ispirano chiaramente alla New Wave anni 80, e per quanto riguarda gli anni 90: gli U2 di Achtung Baby (basta ascoltare "I still love you" simile nel genere a "One") e ai Duran Duran del "Wedding Album". Come al solito i temi sono vari e non hanno un filo comune, si passa dall' "L'Eretico", singolare "denuncia" dell'ipocrisia della gente verso la propria religione, a "Iodio", primo loro singolo in cui si scaglia contro l'addolcimento ipocrita dei sentimenti, costituita in 3 parti: la prima lenta con l'utilizzo di chitarra acustica, la seconda molto rock, dove il ritornello padroneggia, e la 3° parte molto progressive che pian piano si spegne. Poi le 2 ballade "I still love you" e "Complicità" trattano il tema dell'amore disagiato, per la prima, e la volontà di cancellare ogni barriera la seconda; l'esistenzialità di "L.S.D." il rifiuto di adeguarsi agli altri contro ogni conformismo in "Vivosunamela". La lezione di vita di "Decadenza" e "Salvaluomo", la filosofia di "Storiamedievale", e infine la testimonianza dell'esistenza secondo Morgan di un unico Dio nell'era moderna "Il Dio Denaro". E' un album molto vario, molto piu' rocchettaro del secondo, grazie alla presenza di Marco Pancaldi, un grande protagonista della chitarra italiana giovanile, molto ispirato da The Edge, per l'utilizzo degli effetti. Morgan con la sua voce ed il basso battente ci inoltra nelle rovine del mondo di fine secolo, prima ancora di altri. Quindi è questo il miglior pregio di quest'album, la visionarietà. Se amate i Bluvertigo e volete avere qualche guizzo rock in piu' che non trovate in "Metallo non metallo", oppure cercate un gruppo italiano che sa rischiare e si puo' confrontare all'estero senza problemi sia per qualità e tecnica, questo è il disco che fa per voi, sicuramente uno dei migliori album rock italiani di tutti i tempi, e non esagero... Aspettando il terzo album che sarà secondo me una via di mezzo.




Ondarock

Il pop futurista
di Alessandro Biancalana, Lorenzo Salzano

Il 1995 è l’anno dell’uscita di Acidi e Basi, primo capitolo della cosiddetta trilogia chimica. Il concetto è spiegato da Morgan così : “Ci sono dei legami tra la musica pop e la chimica. Il pop è quel genere che permette di assemblare elementi, elementi chimici in questo caso, e di creare delle molecole, a questo punto si possono prendere dei gas nobili, si può prendere qualsiasi tipo di atomo e costruire delle molecole”. In particolare i tre album hanno riferimenti chiari alla chimica, a partire dai titoli. Infatti “Acidi e Basi” rappresenta lo scontro degli elementi opposti e anche un inizio, Metallo Non Metallo è il durante, con la sua struttura palindroma (la o centrale, la possibilità di spostare le parole ai lati senza effetto), e Zero la fine, l’annullamento, l’impalpabilità fisica.

Acidi e Basi rispecchia fino a un certo punto gli schemi del classico disco d’esordio. Sono presenti chiari rimandi agli stili tipici dell’epoca, in primis algrunge, che in quegli anni stava monopolizzando il panorama musicale internazionale. La ricerca melodica e la sperimentazione dei suoni non si spingono avanti tanto come avverrà in futuro, tuttavia nel corso delle dieci canzoni si possono ritrovare spunti di un certo interesse. Le dissonanze chitarristiche spesso dipingono quadretti pop di grande fattura (la toccante “I Still Love You”, la psichedelia sognante di “L.S.D. la sua dimensione”), le predominanti strutture chitarra-basso-batteria sono robuste e vivaci, a tratti persino incontenibili (gli spigoli al limite dell'hard di “Iodio”, “Vivosunamela” e “L’eretico”).
Lo stile più liquido e disciolto, segno distintivo delle loro future canzoni, si fa spazio negli episodi centrali del disco. A partire dal geniale lirismo irriverente di “Decadenza”, finiamo per apprezzare il rimaneggiamento di “Here Is The House” dei Depeche Mode, rinominata per l’occasione “Complicità”. Queste due sono fra le migliori canzoni di tutta la discografia, in bilico fra sferzante critica dei luoghi comuni sociali (la prima) e un'accorata dedica all’amore vicendevole (la seconda).
L’intromissione dell’elettronica per ora è davvero minima, l’uso dei sintetizzatori è accessorio e appena percepibile (qualche accenno in “Iodio” e “Decadenza”), nonostante ciò, queste pennellate donano al disco un’aria di artigianato analogico molto seducente. Infine è doveroso sottolineare l’estro esecutivo di Andy al sax, dato che le sue stridenti note acute saranno usate anche in futuro per definire frangenti di stacco melodico spesso decisivi.
Il lato squisitamente testuale di queste dieci canzoni è incentrato sull’ironia beffarda dell'estroso Morgan. Non ancora completamente perso nell’infatuazione per testi più magniloquenti (rappresentata qui con discrezione e tatto da “Storiamediavale”, “Complicità” e “I Still Love You”), presenta versi che rappresentano un’analisi sfacciata di alcuni qualunquismi tipici della nostra società. Si parte con l’ipocrisia del clero (“L’eretico”), passando alla standardizzazione di sentimenti e sensazioni (“Iodio”, “Vivosunamela”), mentre la visione disincantata del mondo e delle abitudini emerge con forza (con la già citata “Decadenza”e “Salvaluomo”). Il ripudio dell’opportunismo materialista, tipicamente adolescenziale, si esprime con originalità e disprezzo (“Il dio denaro”).

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